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Gli Italiani su Facebook e Instagram, numeri e trend

By Dicembre 1, 2021Gennaio 13th, 2022No Comments

Per impostare una buona strategia di Social Media Marketing è necessario prima di tutto partire dai dati; Facebook e Instagram rappresentano 2 tra gli ecosistemi social più abitati al mondo, ma di che numeri parliamo in Italia?

Quanti sono gli italiani attivi? Quali fasce di età in base al social? Ma è vero che Facebook è morto?
Ho raccolto qui sotto una serie di statistiche e trend che sono e saranno costantemente aggiornati per capire meglio quali sono i reali numeri di Facebook e Instagram in Italia, attingendo alle più recenti survey condotti da Hootsuite e WeAreSocial, Blogmeter e non solo.
Perché per rendere i social media vere risorse di business dobbiamo farci guidare dai dati e non dalle sensazioni.

Quanti italiani sono presenti su Facebook e Instagram?

Stando agli ultimi dati Audiweb diffusi da Vincos, ci sono ben 38 milioni di utenti attivi su Facebook e 29.6 milioni di utenti su Instagram, che restano, insieme a YouTube (oltre 35.5 milioni), tra i social media più utilizzati nel nostro paese.

Se è vero che Instagram come YouTube è in crescita al 90% mentre Facebook è in leggero calo (87%), è un dato di fatto anche che, nonostante i vari scandali che hanno colpito il social network blu negli ultimi anni, le dicerie e i vari “Facebook ormai è morto”, il gigante di Zuckerberg resta tra gli spazi online più abitati.

Quanti tra gli italiani attivi su Internet usano Facebook e Instagram?

italiani attivi facebook instagram we are social

Stando al Report Digital 2021 di We are Social e Hootsuite, gli utenti intervistati, nell’età 16 – 64 anni, l’80,4% affermano di utilizzare ogni mese Facebook e il 67% Instagram.
Da notare anche che ai primi due posti per utilizzo troviamo YouTube 85,3% e WhatsApp 85,2%, con percentuali di crescita pressoché stabili, mentre entra in classifica TikTok con un grado di utilizzo pari al 23,9%.

Quanto tempo spendono mediamente ogni giorno gli italiani sui Social Network? Quali sono i social preferiti in base all’età?

Il declino dell'utilizzo di Facebook nei giovani, fonte: Socialmediatoday

Il tempo speso dagli italiani sui social media è decisamente alto: in media di 1 ora e 52 minuti, secondo il già citato report di We Are Social e Hootsuite.
Da notare che per la Generazione Z (età 16-23) il servizio preferito risulta essere Instagram, mentre per Millennials (24-37) e Gen X (38-56) è WhatsApp lo strumento prescelto.

Facebook è il social network di eccellenza per i Baby Boomers (57-64) e che sia poco apprezzato dai giovanissimi è un dato di fatto: secondo dati interni all’azienda (in foto), mentre gli utenti over 25 hanno incrementato negli anni l’utilizzo della piattaforma, il dato relativo ai giovani e giovanissimi mostra un declino già a partire dal 2012.

Facebook è diventato “Boomerbook”?

Questo significa che Facebook non è e non sarà più usato dai più giovani e quindi dagli adulti di domani? È presto per dirlo.

Infatti, se da una parte le nuove generazioni si mostrano più interessate ai “nuovi social”, come Tik Tok e Snapchat, ricordiamoci che Instagram, social amato da giovani e giovanissimi, è stato acquisito da Facebook proprio nel 2012, passando da circa 50 milioni a oltre un miliardo di utenti e che l’ecosistema Facebook (che ora si chiama Meta) è globalmente in crescita da anni:

crescita famiglia facebook

E se da una parte lato Instagram si stanno attivando una serie di strategie per contrastare la crescita di Tik Tok – dall’introduzione dei Reels, all’unificazione dei feed video, passando per i sempre più ampi strumenti pensati per i Creator -, lato Facebook Zuckerberg è stato molto chiarola piattaforma si sta “ri-attrezzando” per far ritornare i giovani utenti, in particolare la fascia 18-29, anche se ciò potrebbe significare perdere utenti più “attempati”.

Ricordiamoci inoltre che Meta, la società che oggi governa Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger, sembra sempre più interessata a creare un unico, gigante ecosistema in cui il mondo social perde i confini tra virtuale, offline e realtà aumentata; magari il nome del social specifico dal quale ci si connette non avrà più così senso (spiego meglio il Metaverso qui) e sarà possibile muoversi fluidamente in un sistema in cui ogni social rappresenta semplicemente un punto di accesso.

Vale quindi la pena investire nell’universo Facebook?

Stando ai dati – e non alle chiacchiere – Facebook, Instagram e Messenger restano tra gli spazi più utilizzati dagli italiani per informarsi, relazionarsi e raccontarsi, senza contare che Meta offre una delle piattaforme più efficaci e “democratiche” per raggiungere a pagamento le persone su Facebook, Instagram, Messenger e non solo.

Si prevede infatti che anche nel 2022 in Italia si continuerà a investire nei formati digitali e, secondo una ricerca di Kantar, il 78% degli utenti intervistati incrementerà gli investimenti adv all’interno delle Stories social, mentre il 68% nella pubblicità sui social media.

Questo non significa che l’investimento social debba essere solo nell’ecosistema Meta – anche Tik Tok, LinkedIn, Pinterest, YouTube e Twitter offrono formati e soluzioni assolutamente da valutare – ma che, con molte probabilità, le tue buyer persona sono lì, nei social di Mr. Zuckerberg.

Dobbiamo anche tener conto del fatto che, da una parte perché è incrementata la concorrenza, dall’altra perché è sempre più complicato raggiungere le persone giuste con il messaggio giusto tra restrizioni lato privacy, deprecazione progressiva dei cookie di terza parte e limiti imposti dagli aggiornamenti iOSriuscire a fare campagne mirate e soprattutto efficaci è sempre più complicato.

Marketer e aziende devono restare aggiornate e comprendere le nuove dinamiche pubblicitarie, ma anche le nuove dinamiche e formati social (sempre più spazio ai creator, ai video e ai contenuti effimeri), se hanno intenzione di renderli vere risorse di business.

E soprattutto, smetterla di fidarsi delle “sensazioni”, sentito dire e pareri di nipoti, amici e figli per fare le proprie scelte in termini di presenza e investimento, iniziando a farsi guidare dai dati.

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