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Irene Iannone

Thread by Instagram

By NEWS

Il lancio di Thread by Instagram si può per ora riassumere in 4 punti:

– 30 milioni di download in 16 ore
– l’apertura di profili da parte di alcuni degli utenti più seguiti su Twitter
– un’atmosfera di festa caratterizzata da un’ondata di messaggi di benvenuto
– un flusso di utenti tale da rendere la piattaforma instabile

E siamo solo all’inizio…

Come evolverà nel tempo la situazione e cosa succederà in Europa quando il download sarà disponibile anche in Europa?

Fonte presa da: https://www.nytimes.com/2023/07/06/technology/threads-downloads-twitter.html

Su Instagram, è ora possibile fare post e reel con 3 collaboratori (il limite precedente era di 2).

By NEWS

Instagram ha lanciato i post collaborativi nel 2021, funzione che permetteva a due utenti di postare un contenuto condiviso.

Due anni dopo, il funzionamento rimane lo stesso, ma con un collaboratore in più: il limite viene spostato da 2 a 3.

L’obiettivo di Instagram è quello di potenziare la rete di comunità all’interno dell’app, col fine di renderla più interessante ed appetibile per i creator.

Fonte presa da: Digital Flow

Whatsapp connette brand e pubblico: in arrivo nuovi strumenti per fare promozioni anche su altre app (Instagram e Facebook).

By NEWS

Meta sta introducendo nuovi strumenti pubblicitari su WhatsApp per aiutare le aziende a sfruttare il trend del momento: la messaggistica privata.

Due le novità per le aziende:

– potranno lanciare promozioni a pagamento su Facebook e Instagram direttamente da WhatsApp, senza però aver bisogno di un account Facebook. La campagna, infatti, reindirizzerà, con una CTA, proprio verso l’app di messaggistica;

– avranno la possibilità di inviare messaggi personalizzati ai clienti, come promemoria degli appuntamenti o aggiornamenti sugli sconti, in modo più rapido ed efficiente. L’obiettivo è quello di fornire agli utenti una comunicazione più diretta e pertinente, basata sul loro storico di interazioni.

Fonte presa da: Digital Flow

Anche su Telegram arrivano le storie. A differenza delle app Meta, potremo decidere di lasciarle attive per 6, 12, 24 o 48 ore.

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L’allineamento sul tema dei contenuti temporanei, alla fine, ha coinvolto anche Telegram.

L’app competitor di Whatsapp, infatti, ha comunicato che introdurrà le storie, entro luglio, in tutto il Mondo.

Non era una funzione centrale nelle strategie del brand, ma Telegram ha comunque scelto di inserirla:

“Inizialmente eravamo contrari a questa idea poiché le storie sono già ovunque. Tuttavia, Telegram non sarebbe Telegram se non ascoltasse i suoi utenti e non innovasse sui formati esistenti”, queste le parole del CEO Pavel Durov.

Però, per mostrarsi sempre originale, Telegram ha introdotto una novità rispetto alle altre app: la durata delle storie.

Ognuno di noi, infatti, potrà scegliere di lasciarle attive per 6, 12, 24 o 48 ore.

Inoltre, in ottica privacy, tutti gli utenti potranno scegliere a quali contatti mostrare i contenuti:

– tutti;

– solo alcuni;

– amici stretti.

Fonte presa da: Digital Flow

Instagram come TikTok: potremo presto scaricare i reel e ricondividerli su altre app.

By NEWS

Non una novità assoluta, dato che, sull’app cinese, è una consuetudine sedimentata già da parecchi anni, ma si tratta comunque di una novità notevole:

Instagram fa eco a TikTok, introducendo il download dei reel (per il momento, solo negli USA).

In questo modo, i creator potranno ricondividere i loro contenuti (e quelli di terzi) anche su altre piattaforme.

Ma perché Instagram ha deciso di fare questo passo?

Per lo stesso motivo di TikTok: fare concorrenza.

Quando un reel va in download, infatti, sul contenuto vengono allegati il nome del creatore e, soprattutto, il watermark di Instagram.

Queste filigrane rimangono, ovviamente, anche quando il reel viene ricondiviso (ad esempio, su TikTok) e contribuiscono a pubblicizzare Instagram proprio in casa dei suoi competitor.

C’è solo da capire se, a questo punto, si scatenerà la “Guerra dei watermark”, con le varie app social che escluderanno dalla condivisione i contenuti dei competitor contrassegnati (Instagram lo fa già da tempo con i video di TikTok. La coerenza…).

Fonte presa da: Digital Flow

Anche su WhatsApp arrivano i canali broadcast: riceveremo in automatico aggiornamenti su personaggi e argomenti di nostro interesse.

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Pure per Whatsapp vale quello che abbiamo detto per LinkedIn:

l’interesse delle persone si sta spostando sui messaggi privati, e i brand devono trovare un modo per entrare in questo flusso.

WhatsApp è l’app di messaggistica per antonomasia e consente, per natura, una comunicazione diretta.

Perciò, ecco i canali broadcast. Come spiegato dall’azienda:

“I canali sono uno strumento di trasmissione unidirezionale per gli amministratori per inviare testo, foto, video, adesivi e sondaggi. Per aiutarti a selezionare i canali da seguire, stiamo creando una directory in cui puoi trovare i tuoi hobby, squadre sportive, aggiornamenti da parte di funzionari locali e altro ancora. Puoi anche accedere a un canale tramite link inviati nelle chat, via e-mail o pubblicati online”.

In pratica, questa nuova funzionalità ci permetterà di ricevere DM su argomenti di interesse e seguire creator specifici nell’app.

Certo, stona un po’ il termine “unidirezionale”, perché si scontra con la caratteristica basilare dei DM: lo scambio di messaggi.

Comunque sia, la novità rimane positiva e costituisce, per i brand, un considerevole touchpoint.

I canali di WhatsApp saranno lanciati inizialmente in Colombia e Singapore, con l’obiettivo di espandersi in altre regioni in futuro.

Fonte presa da: Digital Flow

LinkedIn ha lanciato i DM per le pagine aziendali. Brand e utenti potranno dialogare attraverso messaggi privati.

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LinkedIn ha lanciato una nuova opzione (per il momento, testata su un gruppo selezionato di utenti) che consente alle pagine aziendali di inviare e ricevere messaggi diretti (DM).

Il nuovo standard dei social (evidente, ad esempio, su Instagram), vede una crescente attività della messaggistica “one to one”, a scapito di quella pubblica nel feed.

Coi messaggi in DM, quindi, LinkedIn darà la possibilità agli utenti di avviare la conversazione e all’azienda di rispondere, facilitando nuovi tipi di interazione diretta.

“[…] I membri possono contattare i brand tramite un messaggio individuale, che in precedenza era disponibile solo per le interazioni tra membri, per parlare di argomenti come prodotti e servizi, opportunità commerciali e altro ancora. Le organizzazioni avranno una casella di posta dedicata per gestire queste conversazioni bidirezionali e dare priorità alle richieste più importanti per il loro business.”

Fonte presa da: Digital flow

I Canali Broadcast di Instagram sono realtà.

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Ora, i creator hanno un modo in più (e privato) per comunicare con la propria community.

Dopo l’annuncio di febbraio, ora Zuckerberg lo comunica ufficialmente:

Instagram ha i propri Canali Broadcast.

Criticati sin da subito perché troppo simili a Telegram, in realtà costituiscono un mezzo importante per influecer e creator, che ora possono comunicare in modo diretto con la propria community, tramite messaggi, sondaggi, foto, video e vocali.

Non si tratta, però, di dialogo…

La comunicazione, infatti, è di tipo unidirezionale, ad appannaggio dell’emittente, e la community può rispondere solo con le reazioni e attraverso i sondaggi.

La nuova funzionalità, ad oggi, è limitata ad alcuni account selezionati (come Ferragni e Fedez), ma verrà presto diffusa a tutti.

Fonte presa da: Digital Flow

Instagram diffonde il proprio API per consentire ai marketer di migliorare le strategie di advertising

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Buone notizie per marketer e inserzionisti di Instagram!

La piattaforma ha intenzione di divulgare l’API, cioè la propria “chiave” per l’accesso alle funzioni interne.

Diffondendo l’API, le app di terze parti (come Hootsuite, un software per la gestione dei profili social) possono “comunicare” con Instagram e capire in che modo ottimizzare alcune attività, come quelle inerenti alle campagne ads o all’analisi dati.

Perché Instagram ha deciso di diffondere il proprio API?

  1. Espandere l’ecosistema: consentire alle piattaforme di terze parti di accedere alle funzionalità interne, amplia l’uso della piattaforma e ne aumenta la visibilità e l’adozione da parte dei marketer.
  2. Offrire più opzioni agli utenti: l’API consente alle piattaforme di terze parti di offrire servizi aggiuntivi e strumenti avanzati per gli utenti di Instagram.
  3. Collaborazione e partnership: le piattaforme di gestione dei social media possono integrare le funzionalità di Instagram nei loro servizi, offrendo un valore aggiunto ai loro clienti e promuovendo l’uso di Instagram come parte integrante delle strategie di marketing.
  4. Monetizzazione: un domani, Instagram potrebbe stabilire accordi o modelli di pagamento per l’accesso e l’utilizzo delle funzionalità dell’API.

Fonte presa da: Digital Flow

Instagram introduce le GIF nei commenti

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Una notizia che potrebbe renderti felice, come infastidirti; dipende un po’ da te.

Forse l’avrai già notato, ma i commenti sotto i post Instagram, negli ultimi giorni, si sono popolati di GIF.

Sì, proprio come facciamo su Whatsapp, adesso potremo interagire con questo tipo di contenuto animato.

Perché questa funzione arriva solo adesso?

Non è molto chiaro, considerando che le GIF su Instagram ci sono da molto tempo e ognuno di noi può sia usarle per comporre le storie, sia inviarle in direct ad altri utenti.

Qualcuno dice che l’app abbia atteso così tanto, proprio per lasciare i commenti “puliti” e liberi da animazioni.

Un po’ più di caos ci sarà sicuramente, ma comunque si tratta di una novità che permetterà un tipo di comunicazione diverso e complementare.

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