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Guida ai metodi di pagamento per le Facebook Ads

By TIPS

Gestire le campagne pubblicitarie sui social network non è solo una questione di creatività e targeting.

Un aspetto che spesso tendiamo a sottovalutare, ma che è altrettanto cruciale, è la gestione finanziaria delle nostre campagne e di quelle dei nostri clienti:

avere problemi con i metodi di pagamento infatti può portare non solo alla sospensione delle campagne, ma anche a blocchi irreversibili degli account pubblicitari stessi (e come sa bene chi ci è passato, avere a che fare con l’assistenza di Facebook può rivelarsi un incubo).

Capire quindi quali metodi di pagamento utilizzare per le ads su Facebook e Instagram può salvarci da molti mal di testa.

Ecco quindi una guida pratica per aiutarvi a navigare queste acque, a volte turbolente, senza troppi intoppi.

Metodi di Pagamento: quali scegliere?

Prima di tutto, va specificato che Facebook offre diverse opzioni di pagamento, che possono variare a seconda del paese in cui si opera.

I metodi più comuni includono carte di credito e debito, PayPal e metodi di pagamento locali come bonifici bancari o sistemi di pagamento online che possono variare di paese in paese.

Qual è il migliore?

Per mia esperienza, specialmente su nuovi account e per evitare problemi, sono le carte di credito, debito e PayPal.

I conti correnti infatti, mi è capitato più volte di constatare, sono più facilmente soggetti a rallentamenti, problemi e restrizioni.

C’è anche la possibilità di aprire una linea di credito con Meta, ma vale solo per progetti con grossi budget e serve il contatto con un rappresentante ufficiale della società per poter attivare l’opzione.

Come ti spiego nel corso completo sulle Facebook e Instagram Ads, generalmente ogni brand ha un proprio account pubblicitario e metodo di pagamento collegato (che può essere condiviso anche tra più account pubblicitari) e l’account va direttamente associato alla Business Suite dell’azienda.

Insomma, se il Social Media Manager o Agenzia si intesta gli account pubblicitari dei clienti o usa un unico account pubblicitario per gestire tutte le campagne dei clienti, tranne casi particolari, siamo in presenza di un Cugggino o comunque di un professionista con scarsa competenza ed etica.

Come configurare il metodo di pagamento per l’account pubblicitario?

Quando si apre un account pubblicitario, una delle prime azioni da compiere è configurare correttamente il metodo di pagamento nel Business Manager, ma si può fare anche successivamente.

Mi raccomando:

è essenziale assicurarsi che i dettagli di pagamento siano sempre aggiornati e che la carta o il metodo scelto abbiano fondi sufficienti per coprire le spese pubblicitarie, viceversa si rischia di passare per insolventi e vedersi bloccare anche in modo permanente l’account, specialmente se nuovo.

Per poterlo impostare hai 2 strade, naturalmente ti consiglio di fare tutto da desktop per avere accesso completo alle funzionalità:

OPZIONE I | DAL BUSINESS MANAGER

  1. Accedi al tuo Account Business Manager/Business Suite: Vai alla sezione “Fatturazione e Pagamenti” e scegli l’account pubblicitario per il quale vuoi aggiungere il metodo.
  2. Clicca su Aggiungi un Metodo di Pagamento: Qui potrai inserire i dettagli della tua carta di credito o collegare il tuo account PayPal. È consigliabile avere un metodo di pagamento secondario, per evitare interruzioni delle campagne in caso di problemi con il pagamento primario.
  3. Imposta un Budget di Spesa: Se vuoi puoi definire un budget ti aiuterà a controllare la spesa e a evitare sorprese, ma fai molta attenzione: non appena avrai raggiunto quel limite qualsiasi campagna attiva verrà sospesa e non verrà riattivata finché non lo modificherai! Assicurati di ricordartelo.

OPZIONE II | DALL’ACCOUNT PUBBLICITARIO

  1. Accedi al pannello Gestione Inserzioni dell’account pubblicitario: Apri il menu a tendina sulla sinistra e clicca su “Fatturazione e pagamenti”.
  2. Clicca su Aggiungi un Metodo di Pagamento: e procedi come sopra.

Ricorda che in questa sezione trovi anche le varie attività di pagamento e le fatture da scaricare.

Come best practice ti consiglio anche di inserire un secondo “metodo di pagamento” di riserva, onde evitare di lasciare pagamenti insoluti in caso di problemi con il metodo primario.

Ho Problemi con il metodo di pagamento! E adesso?

Capita che i pagamenti possano essere rifiutati o che ci siano problemi e se ne rilevi (es. avviso di pagamento non andato a buon fine) ti consiglio di occupartene subito, onde evitare che il tuo account e relativo Business Manager collegato venga ristretto, sospeso o bloccato.

Ecco alcuni passaggi pratici da seguire in caso di problemi:

  1. Verifica la Validità del Metodo di Pagamento: Assicurati che la tua carta non sia scaduta e che ci siano fondi disponibili.
  2. Contatta la Banca: A volte, le banche bloccano i pagamenti per motivi di sicurezza. Una telefonata può risolvere il problema.
  3. Consulta il Supporto di Facebook: Se continui a riscontrare problemi, l’assistenza clienti di Facebook può offrire ulteriore aiuto e chiarimenti. 

Gestire i pagamenti e la fatturazione per le campagne pubblicitarie su Facebook e Instagram può sembrare complesso, ma è uno step fondamentale per evitare problemi e potersi concentrare sulle performance delle stesse.

Fonte: https://www.veronicagentili.com/metodi-pagamento-facebook-ads/

Le interazioni social sono in declino

By TIPS

Hai notato un calo anche piuttosto importante nelle interazioni social dell’ultimo periodo?
La buona notizia è che sei in buona compagnia 🙂

Secondo gli ultimi dati diffusi da Socialinsider, in alcuni casi è effettivamente un fenomeno diffuso.
In particolare nell’ultimo periodo si è visto calo medio delle interazioni del…
– 8% su TikTok
– 24% su Instagram
– 80% (!!) su Facebook

E, udite udite, un sorprendente + 76% su LinkedIn, dove i caroselli continuano a macinare più interazioni di altri formati.

Insomma, la gente interagisce meno in questo periodo, quantomeno a livello “visibile” (like, commenti, condivisioni…) ed è un fenomeno piuttosto diffuso.

Quindi è tempo di abbandonare Facebook e puntare tutto su TikTok?
Questo è ciò che potrebbe pensare il cugggino o al massimo l’imprenditore/professionista con scarsa esperienza e conoscenza dei social e potrebbe essere un grande errore.

Prima di tutto perché dobbiamo tener presente il contesto:

Facebook è un social network maturo – ricordiamoci che è nato ben 20 ANNI FA! -, con oltre 3 miliardi di utenti mensili – eh sì, nonostante le dicerie resta tra i social più usati al mondo e in Italia – e negli anni, come spesso ti ho spiegato nelle mie newsletter e video, ha cambiato modo di utilizzo (condividiamo meno e lo usiamo in modo più passivo, ma NON significa che non lo usiamo);

secondo perché TikTok ha sì tantissime potenzialità per tantissimi settori, MA richiede un grado di creatività e costanza che la maggioranza delle piccole e medie imprese non possono permettersi (sei in grado di produrre almeno 2/3 TikTok a settimana fatti come si deve e con una strategia ben ponderata?).

Terzo, perché i social nei quali essere presenti non si scelgono semplicemente in base alle interazioni, ma ad altri solidi KPI (che un SMM come si deve identifica subito, a inizio collaborazione), come richieste di info, contatti, vendite e così via.

Insomma, quando si assiste e momenti di “basso engagement” più o meno condivisi con il resto del mondo come questo, le domande da farsi sono:

– cosa sto facendo per creare contenuti veramente coinvolgenti e interessanti per la mia target persona? È forse giunto il momento di fare una bella analisi, rivedere il piano editoriale, formati e rubriche?

– i social network nei quali sto investendo tempo e denaro cosa mi stanno portando in termini di risultati? Ho allocato loro il giusto budget media per dare una congrua visibilità e ottimizzazione al risultato o mi aspetto che il Facebook e Instagram di turno mi regali miracolosamente un giorno tonnellate di visibilità gratuita?

– ho budget, risorse umane e creatività per poter diversificare la mia presenza social? Se sì, su quali piattaforme? Sono strategiche per raggiungere il mio target e il mio obiettivo di business?

Spero che queste riflessioni ti possano aiutare a trasformare quello che è un semplice “dato” (meno interazioni per tutti) in decisioni utili al tuo business.

Fonte: Veronica Gentili

Google, se hai un profilo aziendale ora puoi aggiungere i collegamenti diretti ai profili social.

By TIPS

Buone notizie per chi possiede un’azienda o un’attività:

Google, dopo aver testato la funzionalità negli scorsi mesi, ha ufficialmente rilasciato la possibilità, per i profili aziendali, di aggiungere i link alle pagine social.

Una mossa che potremmo definire “generosa” per gli utenti, che ora possono navigare e farsi un’idea olistica dell’attività ricercata, ma che, di certo, ha l’inconveniente (per Google) di sviare l’attenzione proprio da Big G.

Non è più un mistero che molti social vengano utilizzati come motori di ricerca (Instagram e TikTok, ad esempio, sono le app più usate dai giovani per cercare luoghi dove mangiare) e consentirgli un accesso diretto tramite Google potrebbe, in teoria, rafforzare questa prassi.

Per ora, la lista dei social “ammissibili” sui profili aziendali Google comprende:

  • Facebook.
  • Instagram.
  • LinkedIn.
  • Pinterest.
  • TikTok.
  • X.
  • YouTube.

Se vuoi iniziare a personalizzare in tal senso il tuo profilo aziendale,clicca qui.

Fonte: Digital Flow

Google my business, la risorsa giusta per la tua attività!

By TIPS
Che sia per lavoro, per piacere, per commissioni impreviste…
Quando dobbiamo recarci in un luogo, la prima cosa che facciamo è nella maggior parte dei casi attivare una ricerca su Google.
Che sia mirata sul nome di un posto ben preciso o a più step, è il modo più intuitivo ed automatico che abbiamo di mettere a fuoco il da farsi e collezionare le informazioni necessarie.
Che dici, è così anche per te?
Beh, sembra che siamo in tanti!
Secondo una stima di Hubspot, infatti, ogni giorno nel mondo vengono fatte circa 5,6 miliardi di ricerche su Google.
In più, secondo uno studio questa volta di Googlecirca il 30% di tutte le ricerche ha a che fare con un luogo.
Nella maggior parte dei casi queste ricerche restituiscono un risultato proveniente da Google Maps; ne consegue che circa 1,6 miliardi di ricerche ogni giorno su Google mostrano un qualche risultato proveniente da Google Maps.

Numeri impressionanti, no?

Google My Business è un prodotto di Google che non va nè sottovalutato nè ignorato, tanto per cominciare è gratuito, quindi motivo in più per usufruirne e seconda cosa ti consente di avere una presenza online fissa nelle ricerche degli utenti, potendo così fronteggiare i tuoi diretti concorrenti locali già presenti.

Sostanzialmente, si tratta della scheda della tua attività commerciale che uscirà come risultato di ricerca sia su Google che su Google Maps.
Facciamo un esempio pratico per chi non conosce ancora tale risorsa: se sono un utente e cerco su Google “Ristorante a Bologna“, la prima cosa che vedrò, prima ancora dei classici risultati testuali in elenco, sarà la mappa di Google con i marcatori e l’elenco di tutte quelle attività (di ristorazione in questo caso) presenti localmente in quella città. Ecco quindi l’importanza di avere una propria scheda Google My Business in quell’elenco.
Non è tutto però, perché l’importanza e la potenzialità di avere una scheda Google My Business non termina con la sua pubblicazione.
Una volta che l’avrai creata, dovrai prima completarla in tutte le sue indispensabili informazioni aziendali che saranno utili ai clienti che ti cercano e successivamente pubblicarla. Da questo momento però, sbagli se credi che il lavoro sia finito qui (Google è un algoritmo ma non è stupido), difatti dovrai proseguire nel tempo a curarla e soprattutto ad aggiornarla, poiché quest’ultime modifiche avranno una grande importanza per il motore di ricerca stesso al punto che più la scheda della tua attività sarà aggiornata, e più alta sarà nel tempo la posizione in classifica nelle ricerche.
E di certo non serve che ti dica che l’essere tra i primi risultati anche in Google My Business ha una visibilità ed una risonanza ben diversa tra i clienti e rispetto ai tuoi diretti concorrenti locali.

Fonte presa da: Veronica Gentili e https://www.fabiogasparrini.net/google-my-business-la-scheda-indispensabile-per-la-tua-attivita/

Ora su Instagram è possibile aggiungere fino a 5 link nel profilo

By NEWS, TIPS

Instagram has launched one of its most requested feature updates, giving users the ability to add up to five links in their IG bio, expanding on its capacity to drive traffic.

Instagram multiple links on bio

As per Instagram:

“Starting today, the update will make it easier for creators and other users to highlight their passions, bring awareness to causes they care about, promote brands they love, showcase their personal business, and more.” 

As you can see in these screenshots, your Instagram bio will now display how many links you have available, via profile linking. When tapped, users will then get a Linktree-like overview of the various link options that you’ve enabled.

Which is bad news for Linktree, and other linking tools. Instagram’s opposition to external links has long been the key driver of usage for third-party link aggregator tools, but now, people will be able to replicate that capacity within the app itself, which will no doubt see many abandon their paid subscriptions to third-party apps.

But then again, some of these tools enable branding options that could still act as an enticement, along with more link display options. It’s also become such a standard behavior now that users don’t find it jarring, so maybe, some businesses will stick with third-party link tools, even with this new capacity available.

But it will likely limit new users signing on, as they can now do the same in-app.

It’s good for users, though, and there’s a range of ways that brands and creators can utilize this capacity to drive traffic to various URLs to maximize their brand presence.

It’s actually surprising that Instagram’s taken this long to implement it, as it’s been testing it since 2021, but now, it’s decided, is the time to push ahead.

To add multiple links to your IG profile, head to ‘Edit profile’ > ‘Links’ > ‘Add external link’. From there, you can drag and drop to order your links as you’d like them to appear in the app. 

Business Manager: 15 risposte alle domande più frequenti

By TIPS

Nonostante il Business Manager sia diventato ormai uno strumento indispensabile per chiunque voglia fare Facebook Marketing, in molti ancora non lo utilizzano e tanti altri hanno serie difficoltà a impostarlo correttamente; solo negli ultimi mesi, mi sono arrivate decine di domande in merito e ho deciso con questo post di fare un po’ di chiarezza, rispondendo a quelle più frequenti e spinose.
Vediamole insieme.

1. È obbligatorio usare il Business Manager?

Sì e no.
Se lavori come Social Media Manager o come agenzia allora sì, è assolutamente obbligatorio: non solo perché è lo strumento migliore per gestire gli accessi agli account dei clienti (come partner), ma anche perché è la modalità più etica e professionale per gestire account di terzi (diffiderei da agenzie e sedicenti Social Media Manager che non usano/non sanno usare il Business Manager).

Se invece sei un piccolo imprenditore o comunque gestisci una singola attività, al momento per gestire una pagina o un account pubblicitario non è obbligatorio saperlo utilizzare, poiché la maggioranza delle funzionalità possono essere gestire serenamente con la Business Suite, la versione “semplificata” del Business Manager che ormai tutti hanno per accedere alle proprie entità di business (pagine, account pubblicitari, Insights etc)

In linea generale è altamente consigliato, sia un discorso di sicurezza che di organizzazione, a tutte le attività piccole o grandi che vogliano rendere Facebook una risorsa di business, mentre è uno strumento indispensabile per agenzie e professionisti del marketing che gestiscano pagine e account pubblicitari di terzi.

Come dire, se chi gestisce la presenza social del tuo brand non ti ha chiesto accesso tramite il proprio Business Manager, dovresti farti qualche domanda circa la sua competenza e professionalità.

2. Devo disporre di un account Facebook personale per usare il Business Manager?

Sì.

L’invito viene a far parte di un Business Manager viene mandato all’indirizzo email aziendale di riferimento, tuttavia nel processo di autenticazione è richiesta la login tramite l’account Facebook personale. Nonostante ciò, il Business Manager nasce come strumento per tener separata la propria vita social da quella professionale, quindi gli utenti all’interno del BM vengono visti solo con l’email e il nome e cognome utilizzato al momento dell’ingresso, non con il profilo personale collegato.

3. Qual è la differenza tra Business Manager e Business Suite?

Di fatto, sono due facce della stessa medaglia, dove la Business Suite rappresenta “la faccia” più semplice e amichevole e il Business Manager “la faccia” più tecnica e complessa.

Come spiego nel corso, di fatto la Business Suite è la versione semplificata del Business Manager, ovvero, per dirlo con le parole di Facebook “è il punto di riferimento unico per la gestione di tutte le tue attività di marketing e pubblicitarie su Facebook e Instagram. Centralizza gli strumenti che ti aiutano a connetterti con i clienti in tutte le app e a ottenere risultati di business migliori..

In effetti, la Business Suite (nella versione desktop, mentre da app è l’unico strumento nativo per gestire le pagine) è una specie di cruscotto che semplifica la principali attività di gestione, pubblicazione e promozione; “la punta dell’iceberg”, insomma.

Sì perché basta cliccare su Impostazioni > Impostazioni di Business per ritrovarsi rimandati al Business Manager, ovvero la parte più tecnica e profonda che sta sotto la Business Suite e che dà accesso a funzionalità avanzate, come la gestione delle partnership, la creazione dei cataloghi, la condivisione delle risorse e così via.

Va da sé quindi che, “per gli addetti ai lavori” saper utilizzare entrambi, Business Manager e Business Suite, è indispensabile.

4. Posso eliminare un Business Manager? Come?

Sì.

È possibile eliminare il Business Manager tramite il tasto apposito, ma è necessario esserne Amministratori per poterlo fare e, soprattutto, dobbiamo valutarne bene le conseguenze.

Eliminandolo infatti rimuovi anche qualsiasi accesso a un altro account Business Manager, come l’accesso alle Pagine, agli account pubblicitari e ai pixel di Facebook, senza contare che qualsiasi autorizzazione condivisa con un altro account Business Manager viene rimossa.

Non di rado vengono riscontrati degli errori durante il processo di cancellazione che impediscono di eliminarlo, spesso legati alla presenza di pagamenti in pendenza, app collegate, pagine “orfane” ancora collegate e altri errori necessariamente da risolvere prima di poter procedere, come riportato in questo articolo.

Mi raccomando, prima di abbandonarlo accertati che le figure di riferimento del brand (proprietari, ufficio marketing…) abbiano correttamente accesso al Business Manager come amministratori, possibilmente almeno 2 persone.

Non consiglio a nessuno la terribile (e a volte senza successo) battaglia per riappropriarsi di un Business Manager/Business Suite/Account pubblicitario “vacante”, che può portare via settimane di scambi con il Centro Assistenza, a volte a vuoto.

5. È possibile togliere un account pubblicitario una volta aggiunto a un Business Manager?

No.

Ecco perché è un errore assolutamente da evitare!

Ci sono 3 modi per collegare un account pubblicitario a un Business Manager: creandolo dallo stesso, aggiungendolo allo stesso o richiedendone l’accesso. Nel caso in cui si richieda l’accesso a un account pubblicitario è successivamente possibile “espellerlo” dal BM, mentre se lo creiamo da esso o ve lo aggiungiamo, NON è più possibile rimuoverlo.

L’account pubblicitario resterà per sempre (o finché Meta non rivedrà questa procedura) collegato al BM che lo ha creato o aggiunto; si tratta di un errore assolutamente da evitare, specialmente se l’account pubblicitario è di proprietà di un altro brand, o peggio, cliente.

6. Ho un’agenzia digital/sono un consulente. Le pagine dei clienti le devo aggiungere al mio Business Manager? E i loro account pubblicitari?

Assolutamente no.

Soprattutto quando si lavora come agenzie e consulenti, è cruciale impostare correttamente il rapporto di gestione con i clienti, sia per un discorso di professionalità che di etica (alcune agenzie usano la tattica di intestarsi tutte le proprietà del cliente per tenerlo legato a sé, lo trovo francamente vergognoso).

Senza contare che il cliente al quale non viene lasciato il proprio account pubblicitario si ritrova privo di uno storico molto importante per impostare attività future o anche semplicemente per analizzare ciò che è stato fatto;

ciò è davvero scorretto.

Le pagine dei clienti infatti non vanno aggiunte al proprio Business Manager, ma va fatta richiesta di accesso – come spiego nei miei corsi -, stessa cosa per gli account pubblicitari.

Il cliente non ha ancora un Business Manager né un account pubblicitario? Gli possiamo preventivare il setup degli stessi, aiutarlo nella creazione e poi procedere con la richiesta di accesso.

7. Ho diversi brand sotto la stessa società, devo creare un Business Manager per ognuno di essi?

Sì e no.

Molto dipende da come vuoi strutturare la tua attività, ma anche da quanto i vari brand che coesistono sotto la stessa società siano indipendenti.

Mi è capitato spesso di lavorare per grosse società e multinazionali, in cui per una migliore organizzazione e divisione degli asset si è optato per creare un Business Manager per ogni brand.

La scelta va ben ponderata, anche perché, vale la pena ricordarlo, gli eventuali amministratori del BM avrebbero accesso a tutti gli asset di tutti i brand, anche quelli di cui eventualmente non sono responsabili. Lo vogliamo davvero?

8. Ho diversi brand sotto la stessa società, devo creare un account pubblicitario per ognuno di essi?

Sì.

Non solo per un discorso di organizzazione e gestione (hai idea quanto puoi complicarti la vita nel dover poi dividere e e riconoscere all’interno dello stesso account campagne, pubblici, pixel diversi?), ma anche per un discorso di opportunità.

Ogni account pubblicitario ha un suo storico e questo storico influenza, specialmente all’inizio, la partenza delle proprie campagne; non credo tu voglia che le ads di uno dei brand che gestisci, magari meno performanti, facciano partire con un piede nella fossa quelle dell’altro, senza contare che, se per caso ti viene bloccato l’account per attività sospetta o altri problemi, le campagne di tutti i brand vengono fermate.

9. Una volta impostati gli amministratori del Business Manager si possono modificare?

Sì.

Ovviamente a farlo deve essere un altro amministratore, che può rimuovere gli altri.

Da notare che ogni utente può “autorimuoversi” dal Business Manager in qualsiasi momento, decidendo di abbandonarlo nelle Impostazioni.

10. Posso creare un account pubblicitario senza Business Manager?

Sì.

Ricorda però che puoi creare al massimo un account pubblicitario per profilo personale e se, per caso, hai problemi di accesso allo stesso, rischi di non poter più entrare nell’account pubblicitario di cui sei proprietario, a meno che tu non aggiunga altri utenti.

Ecco perché conviene creare e collegare i propri account pubblicitari a Business Manager o Business Suite, che ti permettono generalmente di crearne più di uno e condividerlo con altri amministratori e dipendenti.

11. Ho aggiunto per errore una pagina Facebook a un Business Manager anziché richiedervi l’accesso, posso rimuoverla?

Sì.

Come detto, a differenza degli account pubblicitari, le pagine Facebook si possono “sganciare” facilmente dal Business Manager e associare ad altri, ecco qui la procedura.

12. Dove trovo il Business Manager ID per condividere gli accessi tra Business Manager diversi?

Trovare il Business ID, ovvero il numero identificativo del tuo BM è molto semplice. Basta infatti recarsi nelle Impostazioni del BM > Informazioni sul BM > qui trovi una stringa di numeri che rappresentano l’ID univoco del tuo BM.

13. Ho creato un account pubblicitario per sbaglio/non lo uso più. Lo posso cancellare?

No.

Al momento Facebook non prevede la cancellazione degli account pubblicitari, tuttavia è possibile disattivarli. Per farlo la procedura è facilissima, basta infatti recarsi nelle Impostazioni del BM > Account Pubblicitari, selezionare l’account che ci interessa, cliccare sull’icone con i 3 pallini °°° in alto a destra e procedere con la disattivazione, che in genere avviene in 24 ore.

14. Quanti account pubblicitari posso creare con il Business Manager?

Dipende.

In linea generale, quando imposti un Business Manager per la prima volta, viene concessa la creazione di fino a 3 account pubblicitari, ma è possibile richiedere lo sblocco,  quindi un innalzamento del limite, al Centro Assistenza.

Vale la pena ricordare che è bene creare account pubblicitari dal proprio BM se e solo se essi sono di proprietà dell’attività, commerciale e non, che governa il BM.

15. È possibile che mi ritrovi “agganciato” a un nuovo Business Manager che non ho creato io? Cosa fare?

Sì.

Recandoti su business.facebook.com e cliccando sul pulsante in alto a sinistra dove trovi il tuo account Business principale potresti notare che si sono “creati spontaneamente” delle Business Manager e Business Suite legati alle pagine e account pubblicitari che gestisci (in genere con il nome “Azienda di [TUO NOME E COGNOME]”).

Ciò accade quando Facebook rileva pagine e account non ancora associati a nessun Business Manager/Business Suite e probabilmente ci dimostra la volontà sempre più forte da parte della piattaforma di far sì che gli utenti utilizzino questi strumenti, anche se gestiscono poche attività o una sola. In questo caso puoi eventualmente abbandonare gli account Business per i quali non lavori più avendo cura di assicurarti che siano amministrati dai proprietari/referenti di quella attività, come spiegato sopra.

Fonte presa da: Veronica Gentili https://www.veronicagentili.com/business-manager-faq/

Come creare il pubblico attraverso i propri Follower

By TIPS

Una gradita Novità in casa Meta! Da qualche giorno è possibile selezionare come target i follower del proprio account Instagram. Nel recente passato per intercettare un pubblico vicino a quello composto dai follower del proprio account era necessaria la creazione di un pubblico di persone che avessero interagito con l’account negli ultimi 180 o 365 giorni, questo pubblico però non raggiungeva tutti i follower dormienti o che per i motivi più disparati non vedevano i nostri post nel lasso di tempo da noi selezionato. Questa nuova opzione apre diversi scenari interessanti, a partire dalla creazione di promozioni dedicate solo ed esclusivamente ai follower della pagina ad esempio, un interessante angolo anche per attirare nuovi follower a seguirci sapendo che se lo faranno ci saranno molteplici vantaggi e saranno sempre raggiunti da queste promozione dedicate senza perderne nemmeno una.Inoltre è possibile creare messaggi specifici, quali informazioni importanti sull’attività, novità, insomma la relazione con i propri follower sarà senz’altro maggiore rispetto a prima. Per creare questo pubblico è necessario selezionare nei pubblici personalizzati l’opzione ‘’Persone che hanno iniziato a seguire questo account per professionisti’’ come puoi vedere nella seconda slide del nostro post.Speriamo che questo post sia di aiuto per la tua attività e possa aumentare le tue interazioni con i tuoi follower.

“Come si aggiunge la musica nei post?”

By TIPS

Ecco la nuova funzione di Instagram: la possibilità di aggiungere la musica ai post statici del Feed.

Dopo qualche mese di test, ora l’app ha reso disponibile la funzione per tutti globalmente, con lo scopo di aiutare i creator a “dare ancora più vita ai loro contenuti”.

Come inserirla?
1️⃣ Caricate un post statico ad immagine singola
2️⃣ Arrivate al momento in cui potete inserire caption, tag e geolocalizzazione
3️⃣ Sotto alla sezione “aggiungi luogo” troverete la possibilità di inserire una canzone

– È possibile utilizzare la funzione anche sui caroselli?
No. Nel momento in cui caricate foto multiple la sezione scompare.

– È possibile programmare un post statico da Creator Studio ed inserire la musica?
Attualmente no. Abbiamo la funzione attiva su Instagram ma non c’è nulla su Creator.

Cosa sono i tag UTM e come utilizzarli

By TIPS

Nell’ambito Social Media Marketing, i tag UTM andrebbero messi ovunque!

Grazie a queste speciali etichette infatti è possibile determinare in modo molto, molto preciso non solo da dove arriva il traffico delle nostre campagne e post, ma anche e soprattutto da dove arrivano le conversioni e quindi avere una visione decisamente più nitida degli spazi in cui vale la pena investire.

Va da sé quindi che sono davvero indispensabili da utilizzare.

Cosa sono di preciso? Come utilizzarli? E come vederne i risultati in Google Analytics? Ti spiego tutto in questo articolo.

Cosa sono i Tag UTM: un breve identikit

Si definisce tag UTM una semplice stringa di codice che, una volta aggiunto alla URL che si vuole monitorare, permette a Google Analytics, uno dei servizi di web analytics più usati al mondo, di comprendere da dove provengono le persone che hanno cliccato su quel link e quindi farci sapere attraverso quale campagna, fonte e medium sono atterrati sul nostro sito.

Perché UTM? UTM è un acronimo per “Urchin tracking module”, ovvero il modulo di tracciamento del software Urchin, acquistato da Google nel 2005. Proprio da esso, poi, si è sviluppato Google Analytics con tutte le sue funzioni.

Ecco come si presenta un link al quale vengono aggiunti i tag UTM

tag utm esempio url

I parametri obbligatori da inserire sono 3:

Source—> evidenzia la Sorgente di traffico (es. Google, newsletter, InstagramAds, FacebookAds ecc.)
Medium—> identifica il Mezzo di marketing utilizzato per la campagna (post, mail, video)
Campaign —> si specifica il nome della campagna che si vuole monitorare (“articolo sui parametri monitoraggio”)

Quelli opzionali sono 2:

Term—> identifica il Termine, cioè la parola chiave che ha portato al click sull’annuncio, può essere utile per diversificare i contenuti pubblicitari
Content—> specifica il Contenuto, si utilizza questo parametro quando più annunci diversi puntano allo stesso URL per differenziarlo.

In pratica quindi vai ad aggiungere delle stringhe di testo in più al link da condividere, in modo da comunicare allo strumento di tracciamento informazioni circa la fonte di traffico e non solo: va da sé  quindi che usando i tag UTM come si deve non solo avrai la possibilità di vedere con maggiore precisione non solo la qualità di traffico che invii, ma anche da dove arrivano le eventuali conversioni.

Inserendoli nelle Stories per esempio puoi sapere sia quanto traffico hai ricevuto grazie a questo canale, sia quante conversioni ti hanno inviato e per quale valore (ovviamente, devi a monte monitorarle a monte con Google Analytics):

TAG UTM stories google analytics

Come si creano e si aggiungono i tag UTM?

Adesso passiamo all’azione!
Ci sono diversi UTM builder, ma in primis ti segnalo quello proprio di Google, il Campaign URL Builder, uno strumento gratuito che offre anche l’estensione Google Chrome. Tieni presente che molti strumenti di Digital e Social Media Marketing offrono la funzionalità di creazione dei tag UTM integrata nei loro composer, come Hootsuite o JotUrl.

google campaign builder

Come puoi notare, dal “?” Inizia il tag utm, mentre il simbolo “&” rappresenta il separatore tra i parametri.

google campaign url builder inserimento tag utm

Ti ricordiamo che tra i tanti UTM Builder è presente anche quello nativo di Facebook: UTM Facebook Builder, che segue le stesse regole dell’UTM Builder di Google.
Potrai creare i tuoi tag UTM da tracciare direttamente dalle Campagne nelle quali inserisci un link a livello “inserzione”, come riportato qua sotto:

facebook url builder livello inserzione

Dove estrapolare i dati su Google Analytics e GA4?

Una volta che hai inserito il tag UTM nella URL che vuoi tracciare e l’hai pubblicata, dovrai naturalmente monitorare qual è il traffico inviato e relative conversioni. Come fare?

Su Google Analytics:

Vai su Acquisizione> Tutto il traffico > Sorgente/Mezzo Campagne e da qui potrai vedere tutti i dati del traffico generato dai link che hai condiviso, categorizzati secondo i TAG UTM  Source e Medium che hai usato.

Naturalmente, cliccando in Dimensione Principale alla voce “Altro” puoi anche scegliere di vedere le fonti divise per “campagna” in modo da avere una visione ancora più precisa.

In alto trovi anche il simbolo “esporta” per salvare i dati ed analizzarli in un secondo momento. Naturalmente ricorda che qui vedi le conversioni inviate secondo un modello last-click non diretto, ricordalo nel fare una valutazione dei canali sui quali investire (e non limitarti mai a un modello ultimo clic!).

Su GA4:

Clicca su Report > Acquisizione > Acquisizione Traffico, dopodiché potrai vedere il traffico diviso per Sorgente, Mezzo e Campagna semplicemente cliccando sul menu a tendina come da immagine:

GA4 sorgente mezzo traffico

Come utilizzare gli UTM tag e i dati estratti?

I motivi per usare i tag UTM sono tantissimi e proprio per questo andrebbero inseriti in qualsiasi link in uscita pubblicato. Per esempio, li puoi usare per:

  • vedere quali post social portano traffico di maggiore qualità verso il tuo sito
  • scoprire quali campagne social, Google Ads e in generale promozioni portano traffico di maggiore qualità e conversioni
  • scoprire quanto traffico e vendite portano i link condivisi in bio, stories, gruppi e forum
  • comprendere il valore apportato da link condivisi tramite QRCode nel materiale coordinato

Fonte presa da: Veronica Gentili

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